Sport Land News: Giro d'Italia
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Presentata la 10ª tappa del Giro d’Italia che percorrerà le strade di Scandiano il prossimo 16 maggi


SCANDIANO – Nella suggestiva cornice del Borgo Monte del Gesso, si è tenuta la cena di presentazione della tappa del Giro d’Italia che prenderà il via da Scandiano il 16 maggio prossimo. Un evento pensato dall’amministrazione comunale per presentare la prima, storica partenza di tappa da Scandiano della corsa rosa, a cui hanno preso parte autorità, giornalisti e sponsor che hanno sostenuto l’evento.

Protagonista principale il Trofeo Senza Fine, la coppa assegnata alla maglia rosa alla fine del Giro, oggetto di culto per gli appassionati e presa d’assalto per foto e selfie durante la serata.

Hanno partecipato all’evento, insieme al sindaco di Scandiano Matteo Nasciuti, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il presidente della Provincia Giorgio Zanni, il capo della segreteria di Bonaccini Giammaria Manghi e il direttore del Giro d’Italia Mauro Vegni. Oltre ai sindaci dei territori attraversati dalla tappa (Viano, Baiso, Castelnovo Monti, Villa Minozzo, Carpineti), rappresentanti di Prefettura, Questura, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Locale e mondo del volontariato.

Insieme a loro, molti ex corridori tra cui gli scandianesi Lauro Grazioli, Paolo Tedeschi ed Eugert Zhupa, protagonisti in questi giorni di un tour nelle scuole dei territori attraversati dal Giro per presentare il mondo del ciclismo, e Natalia Baliaeva, campionessa scandianese di Handbike.

Presenti anche Davide Cassani, presidente di APT Emilia Romagna, e l’ex direttore sportivo reggiano Bruno Reverberi, che hanno dato vita a un divertente siparietto tra aneddoti e pronostici di corsa.
La serata è stata condotta dal giornalista Lorenzo Dallari, il vino servito a tavola è stato offerto da Astoria, sponsor del Giro, e dalle cantine scandianesi della compagnia della Spergola. Il dolce, una meravigliosa torta gelato col logo del giro, è stata offerta dalla Gelateria Caraibi di Scandiano.

“Un grande grazie a tutti quelli che hanno partecipato e reso possibile l’approdo a Scandiano della corsa rosa” ha detto il sindaco Matteo Nasciuti.
stampareggiana.it

Giro: Aru, salita G.Sasso più adatta a me

 © ANSA

 "La salita finale oggi era molto veloce, l'importante era tenere una buona posizione ed evitare buchi che partoriscono secondi di ritardo. La pioggia abbondante ha richiesto un'attenzione maggiore. Ero ben posizionato nella parte di testa del gruppo quando è caduto Froome e dunque non ho avuto problemi". Così Fabio Aru commenta la tappa odierna del Giro d'Italia di ciclismo, che si è conclusa agli oltre 1.200 metri del santuario di Montevergine di Mercogliano, in Irpinia. "La salita di domani sarà già più adatta a scalatori puri, mi attendo di ricevere ulteriori segnali di crescita", conclude il sardo della Uae Emitates, parlando del finale della frazione di domani, il cui epilogo è posto sul Gran Sasso, a Campo Imperatore, dove nel 1999 vinse Marco Pantani e dove Aru è atteso.
ansa


“Transazioni bancarie sospette”, inchiesta interna alla Rcs Sport

L’indagine, ha comunicato il gruppo di via Rizzoli, è scattata in seguito ad alcune “verifiche amministrative poste in essere recentemente dalla direzione amministrazione, finanza, controllo di gestione e legale della capogruppo”.

“Transazioni bancarie sospette”, inchiesta interna alla Rcs Sport
Movimenti di denaro poco limpidi tra Rcs Sport – la società del gruppo che pubblica Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport, famosa per l’organizzazione del Giro d’Italia, oltre ad altri importanti eventi sportivi – e alcune società ad essa collegate. Tanto che Rcs vuole vederci chiaro al punto da aprire ufficialmente un’indagine sulla questione.
A comunicarlo è stato lo stesso gruppo di via Rizzoli, che in una nota ha fatto sapere di aver affidato “tempestivamente ad una società esterna l’avvio di un ‘audit’ (verifica ispettiva, ndr) per svolgere ulteriori approfondimenti in merito alla natura di alcune transazioni bancarie”. L’indagine è scattata in seguito ad alcune “verifiche amministrative poste in essere recentemente dalla direzione amministrazione, finanza, controllo di gestione e legale della capogruppo”.
Le operazioni finite nel mirino del cda sono state effettuate tra l’azienda ed altre società che intrattengono rapporti con la stessa, ma non fanno parte del gruppo. Secondo quanto appreso dal fattoquotidiano.it, sulle transazioni peserebbero delle irregolarità a livello “procedurale” e di “autorizzazioni”. Per il momento c’è il massimo riserbo sui nomi delle società coinvolte e la tipologia di irregolarità compiute (ancora comunque da verificare).
La società, però, fa sapere che nel caso i dubbi dovessero rivelarsi fondati, il gruppo sarebbe parte lesa della vicenda. “Vogliamo controllare se qualcosa è stato fatto in maniera scorretta, e a quel punto individuarne la responsabilità: capire se è attribuibile in toto alle società esterne, o se degli errori sono stati commessi da membri del gruppo che hanno danneggiato i nostri interessi”, spiegano da via Rizzoli.
Rcs Sport – sports and media company che opera nel ramo dell’organizzazione di eventi sportivi – nasce nel 1989 dalla Gazzetta dello Sport per gestire in maniera più accurata e indipendente gli eventi organizzati dal quotidiano sportivo. Fra essi ci sono alcune delle corse ciclistiche più prestigiose al mondo, come la Milano-Sanremo e il Giro di Lombardia (oltre al già citato Giro d’Italia). Nel ‘portfolio’ della compagnia rientrano anche le partnership con la nazionale italiana di calcio e con l’Inter, nonché la Federazione italiana di pallacanestro e la Lega basket Serie A.
Per garantire la maggior trasparenza possibile sui conti della società adesso il cda ha deciso di avviare un’indagine. I tempi – assicura l’azienda – saranno “assolutamente rapidi, come dimostra il fatto che dopo una prima verifica interna è stato subito dato mandato ad un soggetto terzo e competente per far luce sull’accaduto”. “Già nei prossimi giorni – concludono i vertici – dovrebbero esserci novità, che comunicheremo prontamente alla stampa”.
di Lorenzo Vendemiale - ilfattoquotidiano.it

 

Il ciclismo ritrova la sua epica... Nibali un campione per ripartire​

Il ciclismo ritrova la sua epica Nibali un campione per ripartire Il ciclismo sta cambiando. Anzi, è già cambiato. E per rinnovarsi è tornato all’antico, ha riscoperto la sua epica, quelle gesta eroiche che lo hanno consegnato all’affetto popolare. I corridori sono figli della tecnica, della tecnologia che occupa ogni loro spazio, eppure sono così simili ai loro colleghi dell’inizio del secolo scorso, quelli che hanno scritto la storia e la leggenda di questo sport. I “Forzati della Strada” come li aveva chiamati Albert Londres, il celebre giornalista francese inviato al seguito del Tour de France del 1924, subito dopo aver effettuato un reportage nelle colonie penali della Cayenna. Al giornalista il parallelo corridori-forzati era sembrato scontato, e lo riproporrebbe se fosse al seguito di questo Giro d’Italia.

L’arrivo sulle Tre Cime di Lavaredo, in mezzo a una tormenta di neve, è anacronistico, inconcepibile per il lezioso sport moderno e per i suoi interpreti. Non lo è per i ciclisti, abituati a convivere con la fatica - quella vera - e con le bizze del tempo. L’annullamento di una corsa, come la diciannovesima tappa, è un fatto eccezionale, un caso rarissimo, e ci si arriva solo quando viene messa in serio pericolo l’incolumità degli atleti e del personale in servizio in gara. I ciclisti corrono e si allenano sempre e comunque. E senza reclamare: è il loro lavoro, quello che hanno scelto di fare.

Al Giro d’Italia i ciclisti hanno sofferto il freddo invernale e trovato la neve, negli stessi giorni si è corso il Giro del Colorado con temperature equatoriali, qualcuno si è perfino ustionato.

Talvolta, i cambiamenti climatici sono repentini: sulle Tre Cime c’è un filo di sole quando Nibali scatta a poco più di 2 chilometri dalla meta, pochi minuti dopo arriva in mezzo a una bufera di neve. Al traguardo la fatica della scalata si accumula al freddo, i corridori non riescono a muovere le mani e la mascella, ma non si sottraggono alle telecamere e alle interviste anche se effettuate balbettando. È una forma di rispetto verso giornalisti e cameraman che dividono con loro le fatiche della corsa, e un gesto di riguardo verso i tanti appassionati che sono davanti alla televisione.

Il ciclismo cambia per restare fedele al suo spirito. Nuova mentalità, nuovi protagonisti e nuova geografia. Fra i primi otto al traguardo ci sono tanti giovani. Ci sono anche due siciliani, un sardo e un Lucano. Uomini del Sud nel gelo delle Dolomiti. C’è la nuova frontiera di questo sport che non conosce crisi di vocazioni, uno sport capace di ampliare il suo tradizionale bacino di reclutamento. Ancora in grado di calamitare l’attenzione di qualche milione di spettatori, davanti alla tv e ai bordi delle strade. Ma incapace di recuperare la fiducia degli investitori, di attirare sponsor. Forse è proprio in questa direzione che i dirigenti del ciclismo nazionale dovrebbero focalizzare l’attenzione per poter guardare più serenamente al futuro.

E di argomenti convincenti da mettere sul piatto della bilancia questo ciclismo ne ha davvero tanti. Lo spettacolo dell’arrivo alle Tre Cime di Lavaredo vale oro, come un personaggio della statura di Vincenzo Nibali, un campione capace di riaccendere la grande passione popolare, come ai tempi di Marco Pantani.

Nibali è un corridore genuino, cresciuto lentamente senza fiammate sospette. Ha imparato il mestiere alla vecchia maniera, andando a bottega a fare apprendistato da campioni già affermati. Ha avuto pazienza, nessuna fretta di arrivare. Sbagliando e imparando dagli sbagli. Ora ha raggiunto la maturità, la piena consapevolezza dei suoi mezzi. E il Giro è stato il suo saggio di laurea. È stato generoso in corsa, lasciando spazio ai cacciatori di giornata, ma è diventato implacabile quando ha capito che per diventare davvero grande doveva lasciare la sua impronta. Così, non si è accontentato di dimostrare la sua superiorità nella cronoscalata, ha voluto conquistare un traguardo che resterà per sempre nel ricordo degli appassionati. Perché non basta indossare la maglia rosa per entrare nella storia del ciclismo.

Prima di consegnare agli archivi questo Giro d’Italia resta l’epilogo di oltre 200 chilometri, da Riese Pio X a Brescia. Dovrebbe essere una tranquilla passerella fino agli ultimi chilometri, quando la temperatura salirà parallelamente alla velocità in vista dello sprint. Ma il condizionale è d’obbligo in questo nuovo ciclismo in cui i corridori sono tornati a correre senza risparmiarsi. Sempre a tutta, dalla partenza all’arrivo. Come i “Forzati della Strada”. 

L'ordine di arrivo
1 Vincenzo Nibali
2 Fabio Andres Duarte (17")
3 Rigoberto Uran (19")
4 Carlos Alberto Betancur Gomez (21")
5 Fabio Aru (44")
6 Franco Pellizotti (48")
7 Domenico Pozzovivo (54") 8 Damiano Caruso (58")
9 Darwin Atapuma (1'00")
10 Rafal Majka (1'04")
11 Yury Trofimov


La classifica
1 Vincenzo Nibali
2 Rigoberto Uran (4'43")
3 Cadel Evans (5'52")
4 Michele Scarponi (6'48")
5 Carlos Alberto Betancur (7'28")
6 Przemyslaw Niemiec (7'43")
7 Rafal Majka (8'09")
8 Beñat Intxausti (10'26")
9 Mauro Santambrogio (10'32")
10 Domenico Pozzovivo (10'59") ​​​​
Giuliano Traini
avvenire.it

Ciclismo: presentato il Giro 2013 Si parte da Napoli

Da Napoli a Brescia dopo 21 tappe e 3.405,3 km.

Il Giro d'Italia 2013 è stato svelato ieri a Milano: la corsa rosa scatterà il 4 maggio e si conclu- derà il 26. Nel programma spiccano 7 frazioni per velocisti, 2 crono indivi- duali, 1 crono a squadre, 5 tappe di media montagna, altrettante di alta montagna. Solo una frazione supererà i confini nazionali: la 15ª porterà il gruppo sul Col du Galibier, in Francia, in un omaggio alla montagna amata da Marco Pantani.

iltempo.it

Giro: Navardauskas nuova maglia rosa

La Garmin-Barracuda ha vinto la 4/a tappa del Giro d'Italia, la cronometro a squadre sul circuito stradale di 33,2 km a Verona, con il tempo di 37'04''. Seconda a 5'' la Katusha; terza e quarta a 22'' Astana e Saxo Bank; quinta a 24'' l'Omega Pharma-Quickstep. Solo 10/a la Bmc Racing Team dello statunitense Taylor Phinney, che ha ceduto la maglia rosa al lituano Ramunas Navardauskas della Garmin. Domani 5/a tappa tra Modena e Fano (provincia di Pesaro-Urbino, nelle Marche), di 209 km.
ansa